La Tastiera e i Capotasti

di Sergio Scaramelli

foto Scaramelli

La tastiera

Il legno più adatto per la tastiera è l'ebano a foro fine, preferibilmente, per motivi estetici, completamente nero. C'è una tipologia di palissandro proveniente dal sud america molto scuro a foro fine, che, dal punto di vista acustico, è preferibile all'ebano, ma purtroppo è molto difficilee da reperire.La lunghezza varia e va adattata alla misura della corda vibrante, in modo da avere il Re armonico della terza ottava in corrispondenza della fine della tastiera; quest'accorgimento è utilissimo per impostare la posizione del Sol armonico al capotasto. Per stabilire esattamente la lunghezza della tastiera è necessario utilizzare la seguente formula matematica:

LUNGHEZZA DELLA CORDA VIBRANTE x 0,828
(Es. diapason 109 x 0,828 = tastiera 90,02 cm.)

La giusta "bombatura" è calcolata spingendo la corda all'estremità della tastiera contro la superficie: in corrispondenza dell'intervallo di quinta (punto massimo di vibrazione) dovremmo avere 1,5 mm. nella prima corda, fino a 2 mm. per la quarta. Importante notare che, nel calibrare la curvatura, bisogna tenere conto del punto massimo di vibrazione della corda, esattamente in IV posizione. Il giro d'arco ideale per la montatura classica - fig.2 - è un pò più arcuato che nel jazz - fig.3 -. La tastiera deve essere, comunque, perfettamente calibrata, in modo da non avere in nessun punto cunette od avvallamenti; in particolare personalmente uso applicare un leggero appiattimento in corrispondenza di tutta la lunghezza delle corde, in modo che, sottoposte alla pressione delle dita, non scivolino nè a destra, nè a sinistra. All'altezza della Mezza e I posizione, le zone più utilizzate, è bene fare anche qui un piccolo appiattimento, per avere un maggiore controllo.

Il Capotasto Superiore

Il legno più adatto è l'ebano, ma si possono usare anche altre essenze dure, come, ad esempio, il bosso od il palissandro. La distanza tra le corde dovra essere di 10 mm. a partire dal centro, oppure 9,5 mm. tra Sol e Re, 10 mm. tra Re e La e 10,5 mm. tra La e Mi. L'altezza della tastiera al capotasto è 0,5 mm. per la prima e seconda corda, 1 mm. per le altre, in riferimento a delle corde di metallo. I solchi dove poggiano le corde vanno differenziati a seconda del diametro della singola corda. Per l'incollatura sarà sufficiente qualche goccia di colla di coniglio, che permette, nel caso, una agevole rimozione. Anche il profilo è importante perchè dovrà accompagnare, nella curvatura, il collegameento alle meccaniche dello strumento.

Il Capotasto Inferiore

Di fondamentale importanza che venga costruito in modo che si evitino spiacevoli rotture nella tavola armonica; perciò nella parte interna ci sarà un prolungamento che farà si che gran parte della pressione esercitata dal cordino venga scaricata nel tappo interno. Inoltre, onde evitare ulteriori sgradvoli spaccature, frequenti negli strumenti antichi, personnalmente lascio 1mm da entrambi lati

Il Capotasto Mobile

L'applicazione del capotasto mobile è auspicabile quando la tavola armonica è sovraccarica: in questo modo la si alleggerisce dalla pressione delle corde e lo strumento suona più libero. In media la pressione di un set di corde è di circa 80 kg., ma, grazie all'inserimento del capotasto mobile, il carico risulta inferiore di circa 2 kg. Si è rivelato molto utile negli strumenti con molte spaccature nella tavola armonica, e dove esisteva un'angolatura troppo accentuata , oppure là dove la tavola è poco bombata e, comunque, solamente nei casi in cui il peso esercitato risulta veramente eccessivo.
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