Giuseppe Pedrazzini (1879-1957)

Nato il 13-01-1879 a Pizzighetone, in provincia di Cremona, fu iniziato giovanissimo al lavoro del legno dal padre ebanista. Nel 1903 si trasferisce a Milano, dove comincia a maturare la passione per la liuteria, collaborando al restauro di alcuni strumenti sotto la guida di Romeo Antoniazzi. In seguito apre un proprio laboratorio, conseguendo notevoli riconoscimenti, tra cui la medaglia d'oro al Concorso Nazionale di Liuteria di Roma del 1920; partecipa come espositore alla Fiera Internazionale di Cremona del 1937. Fece moltissimi strumenti, principalmente su modelli di Stradivari, G.B. Guadagnini e Amati, liberamente interpretati. Abile affarista, commerciante ed intenditore di strumenti antichi, destinò gran parte della sua produzione all'estero, in particolare all'Inghilterra, dove aveva stretti rapporti commerciali con la ditta Boosey e Hawkes. Oltre a strumenti moderni, si distinse per la realizzazione di copie sapientemente antichizzate. Tra i suoi allievi e collaboratori figurano F. Garimberti, P. Paravicini e N. Novelli (suo nipote).

Contrabbasso di Giuseppe Pedrazzini, 1907

Magnifico esemplare di questo autore, costruito all'inizio della sua carriera, è giunto fino a noi in ottime condizioni. L'eleganza e la proporzionalità del modello, i materiali di primissima scelta, la splendida scultura del riccio, la particolare raffinatezza nell'intaglio delle effe e la pastosità della vernice fanno di questo strumento uno fra i più interessanti dell'inizio del secolo scorso. In particolare, inoltre, è curioso notare l'uso delle controfasce esterne, tipiche della liuteria tedesca. All'interno l'etichetta del costruttore e la testimonianza del precedente restauro operato dal M.° Giulio Corsini di Roma nell'anno 1968.

Fronte
Etichetta

Retro
Lato

Tavola Armonica: 113 cm.

Fasce: 19 cm. (zona superiore) - 21 cm. (zona inferiore)

Diapason: 61,5

Lunghezza f: 24 cm.

Distanza tavola - fondo: 51,5 cm (sup.) - 39 cm. (centro) - 67,5 cm. (inf.)

Riccio - retro
Riccio - lato
Riccio- fronte


Copyright © Sergio Scaramelli - Questo articolo è stato pubblicato sulla rivista online X-Bass